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Lo sguardo critico


Michelangelo Pistoletto - "Eleven Less One

RISEMANTIZZAZIONE
Osservando quest’opera di Michelangelo Pistoletto, ciò che ha maggiormente colpito la nostra attenzione è stata la diversa, anzi l’opposta concezione che si ha guardandola per la prima volta. 
Non è la rottura che l’artista ha creato sulla superficie dello specchio ad attirare l’attenzione, bensì in che modo questa rottura viene tratta, in particolare la modalità d’uso del colore, in questo caso il rosso e il blu. 
L’oggetto su cui focalizzarsi è quindi il colore in senso lato, apparentemente estraneo, unico elemento presente sullo specchio che esula dalla funzione riflettente dello stesso stesso.

Ma quindi cosa significa? Quando viene applicato? Che ruolo ha?

In base alla nostra prima impressione, l’opera può essere interpretata in due modi diametralmente opposti ma entrambi plausibili, assistendo così ad un processo di “risemantizzazione”: la prima interpretazione vede l’applicazione del colore dopo la rottura, come a voler nascondere una crepa, una discontinuità, un errore; nella seconda, vi è la possibilità che l’artista, solamente dopo aver rotto lo specchio, si imbatta nel colore, come una sorpresa, un elemento celato, sottinteso.
Perciò… il colore va letto come metafora del ritrovamento di qualcosa di nascosto oppure come un espediente per nascondere?

 Solamente in seguito della visione del video ci è stata chiara la poetica dell’artista. (vai al video)


Günther Uecker  -  “Spirale scura

ARTIFICIO 
Si definisce Artificio un espediente diretto a ottenere effetti estranei o non consentiti dall'aspetto immediato delle cose. E cosa c’è di più artificioso dell’opera di Günther Uecker “Spirale scura”?

Entrando nella sala della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma nella quale è esposta quest’opera ci si imbatte in questo vortice scuro che sembra risucchiarti verso il centro, ma è solo avvicinandosi ed analizzandola con attenzione che ci si accorge che la spirale è realizzata con la diversa inclinazione di chiodi battuti su un fondale di sabbia. Un artificio


Questo ci ha fatto riflettere su quante sono le cose che in Natura ci illudono di avere una determinata forma ma che in realtà sono l’insieme di soggetti infinitamente piccoli.


Ma allora il vero interrogativo è: bisogna partire da lontano e ricercare la particolarità, oppure bisogna partire dal particolare per comprendere il quadro generale delle cose?
Noi siamo partite da lontano e abbiamo scoperto dei chiodi nascosti in una spirale, chissà se chi entrerà dal lato opposto della sala penserà che da quei chiodi nascerà una spirale!


A cura di Federica Antonini (https://federicaantoninilabivsaggio.blogspot.it/) e Federica Aridon


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